
Il Conto Termico 3.0
Tutte le novità del Decreto MASE 2025
Il Conto Termico 3.0 rappresenta la rinnovata disciplina degli incentivi statali per l’efficienza energetica e la produzione di energia termica da fonti rinnovabili negli edifici. Il provvedimento si prefigge obiettivi più ambiziosi rispetto al passato, ampliando la platea dei beneficiari, semplificando le procedure, aggiornando gli interventi ammessi e adeguando le spese ammissibili.
Pubblicazione ed entrata in vigore
- Il decreto è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 224 del 26 settembre 2025;
- L’entrata in vigore è fissata a 90 giorni dopo la pubblicazione in Gazzetta;
- Entro 60 giorni dall’entrata in vigore, il GSE dovrà emanare le regole applicative e aggiornare la piattaforma per la presentazione delle domande.
Obiettivi principali
Il Conto Termico 3.0 è pensato per:
- Favorire la decarbonizzazione del patrimonio edilizio, in linea con gli impegni europei e nazionali;
- Ampliare la platea di beneficiari (PA, privati, imprese, enti del Terzo Settore, comunità energetiche);
- Stimolare l’adozione di nuove tecnologie (fotovoltaico + accumulo, colonnine di ricarica, sistemi innovativi) con regole coerenti con i costi di mercato;
- Semplificare procedure e rendere più rapida l’erogazione degli incentivi.
Chi può beneficiarne
I beneficiari del Conto Termico 3.0 includono:
- Pubbliche Amministrazioni (PA);
- Privati, in particolare per interventi negli edifici residenziali (o nel settore terziario a seconda dei casi);
- Enti del Terzo Settore, che sono equiparati alle amministrazioni pubbliche in molti casi;
- Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e configurazioni di autoconsumo collettivo.
Interventi ed elementi nuovi introdotti
Rispetto al Conto Termico 2.0, il 3.0 introduce novità significative:
Intervento / aspetto | Che cosa cambia / cosa si aggiunge |
Efficienza energetica negli edifici non residenziali privati | Prima era riservata quasi esclusivamente agli edifici pubblici; ora anche edifici privati non residenziali possono accedervi. |
Fotovoltaico con accumulo | Incentivati solo se installati insieme alla sostituzione dell’impianto termico con pompa di calore elettrica. |
Colonnine di ricarica per veicoli elettrici | Ammesse come intervento, ma con condizioni analoghe: abbinamento con pompa di calore. |
Sistemi ibridi, pompe di calore add-on | Inclusi come possibilità di intervento. |
Copertura dell’incentivo fino al 100% | Per edifici pubblici in comuni fino a 15.000 abitanti, scuole, ospedali e strutture sanitarie pubbliche (anche quelle residenziali, di cura o ricovero). Altre situazioni prevedono incentivi fino al 65% delle spese ammissibili. |
Spese ammissibili
Le spese che possono essere incentivate includono:
- Interventi di isolamento termico, sostituzione infissi, schermature solari;
- Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale tradizionali con pompe di calore;
- Impianti a biomassa ad alta efficienza;
- Sistemi solari termici per acqua calda sanitaria, raffrescamento solare quando previsto;
- Fotovoltaico con accumulo e colonnine EV, nei casi in cui rispettino le condizioni richieste.
Percentuali e limiti
- Incentivo standard: fino al 65% delle spese ammissibili per molti interventi.
- Incentivo fino al 100% per i casi speciali (edifici pubblici nei piccoli comuni, scuole, ospedali, ecc.).
- Budget complessivo annuale: 900 milioni di euro, di cui 400 milioni per la Pubblica Amministrazione, 350 milioni per privati e 150 milioni per le imprese.
- La presentazione delle domande per i soggetti privati (e terziario) deve avvenire entro 60 giorni dalla conclusione dei lavori. Le imprese devono presentare, prima dell’avvio dei lavori, una richiesta preliminare di accesso agli incentivi e gli interventi di incremento dell’efficienza devono portare ad una riduzione dei consumi pari almeno al 10% (20% in caso di multi-intervento).
Illuminazione: cosa prevede il Conto Termico 3.0
L’illuminazione è uno degli interventi contemplati nella sezione relativa all’efficienza energetica (Interventi di piccole dimensioni per l’incremento dell’efficienza energetica negli edifici). In particolare, il decreto 3.0 ammette:
- La sostituzione di sistemi per l’illuminazione d’interni degli edifici esistenti con sistemi efficienti di illuminazione;
- La sostituzione dei corpi illuminanti comprensivi di lampade per l’illuminazione degli interni e delle pertinenze esterne;
- L’uso preferenziale di lampade LED o altre tecnologie ad alta efficienza.
Tali interventi devono rispettare i requisiti tecnici previsti dal decreto (prestazioni, efficienza, durata) e rientrare nei massimali applicabili.
Requisiti e condizioni specifiche per l’illuminazione
Perché l’intervento di illuminazione sia ammesso al Conto Termico 3.0, occorre rispettare alcune condizioni:
- Edificio esistente: l’illuminazione efficiente si applica sugli edifici già esistenti. Non è prevista per opere di nuova costruzione.
- Tipologia di beneficiari: ogni soggetto abilitato dal decreto (PA, privati, enti del Terzo Settore, CER) può applicare l’illuminazione nei casi previsti, a condizione che l’edificio e il tipo di uso lo consentano.
- Efficienza minima richiesta: i corpi illuminanti devono essere “efficienti”, il che solitamente significa conformi a determinate prestazioni: LED, alta efficienza luminosa, basso consumo, caratteristiche tecniche secondo standard (es. lumen per watt, efficienza, durata).
- Limiti di costo e massimali: ci sono massimali di spesa stabiliti per gli interventi di illuminazione, che variano a seconda della categoria del beneficiario e del tipo di edificio: la parte eccedente non è coperta dall’incentivo.
- Durata dell’incentivo: l’incentivo per questo tipo di interventi ha una durata definita (anni) nel decreto, che viene calcolata in relazione alla vita utile dell’installazione sostituita.
- Incentivo percentuale: l’aliquota di incentivo per interventi di illuminazione efficiente è generalmente attorno al 40 % della spesa sostenuta.
Benefici
L’intervento di illuminazione efficiente nel contesto del Conto Termico 3.0 offre diversi vantaggi:
- Risparmio energetico: riduzione dei consumi elettrici dovuti all’illuminazione, soprattutto con lampade LED ad alta efficienza.
- Riduzione dei costi di gestione: minor spesa in bolletta, meno manutenzione grazie a componenti più duraturi.
- Contributo ambientale: diminuzione delle emissioni correlate al consumo di energia.
- Incentivo diretto: il contributo a fondo perduto consente che una parte del costo venga coperta dallo Stato, rendendo l’investimento meno oneroso.
- Miglioramento del comfort: luce migliore, più controllabile, spesso con soluzioni tecnologiche moderne che permettono regolazione o automazione.
Limiti e attenzioni
Ecco alcuni punti da verificare per evitare sorprese:
- Documentazione tecnica: è necessario fornire schede tecniche dei corpi illuminanti, prove di efficienza, certificazioni, foto, ecc. Anche la descrizione dello stato precedente è richiesta.
- Tempistiche: alcuni interventi devono essere richiesti entro determinati tempi o secondo procedure precise tramite il portale GSE.
- Compatibilità con altri interventi: in certi casi gli incentivi maggiorati o specifici richiedono l’abbinamento con altri interventi (ad esempio pompa di calore, o altri impianti). Anche se per l’illuminazione generalmente non è richiesto questo abbinamento, potrebbe essere utile accertarsene per casi particolari.
- Massimali e capienza: se il costo dell’illuminazione supera il massimale, la parte eccedente non sarà incentivata. Inoltre, per soggetti con limiti di bilancio o finanziari, valutare se occorre anticipo.
Approfondimenti
Per approfondimenti e per consultare il testo integrale, è possibile leggere il Decreto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 226 del 26 settembre 2025, disponibile a questo LINK
Fonti:
- FiscoeTasse – “Conto Termico 3.0: tutte le regole nel decreto MASE”
- Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) – comunicati su Conto Termico 3.0
- BibLus – “Conto Termico 3.0: guida completa e novità 2025”
- Commercialista.it – “Conto Termico 3.0: tutte le novità del decreto MASE 2025 per privati, imprese, PA ed enti del Terzo Settore”