In molte zone della Terra l’inquinamento luminoso, cioè l’alterazione della quantità naturale di luce presente di notte dovuta a immissione di luce artificiale, ha raggiunto livelli preoccupanti.

Tra i paesi del G20, l’Italia, insieme alla Corea del Sud, è il paese più deturpato dal fenomeno e in futuro la situazione globale potrebbe addirittura peggiorare.

Il problema ha evidenti ripercussioni sull’uomo e la sua salute: abbagliamento, alterazione dei ritmi circadiani, possibili danni ai tessuti degli occhi, miopia e alterazioni di alcuni ormoni tra cui la melatonina e il cortisolo. Inoltre, a causa della luce intrusiva che dalle strade e dalle abitazioni vicine si introduce nelle case, sorgono fastidi quali insonnia e irritabilità.

La specie umana non è l’unica minacciata dall’inquinamento luminoso: lo studio recente “Light pollution is a driver of insect declines” ha evidenziato la miriade di modi in cui la luce artificiale altera l’ambiente vitale degli insetti, rendendoli incapaci di svolgere funzioni biologiche essenziali.

Cosa fare in questo contesto?

Un adeguato impianto normativo, la riqualificazione ad hoc dell’illuminazione pubblica, ma anche lo stile di vita quotidiano, sono fattori indispensabili per migliorare la situazione, di cui oggi se non altro nel mondo più industrializzato c’è maggiore consapevolezza.

La conquista di un futuro sostenibile passa anche dalla visione di un cielo stellato, sognando una ritrovata armonia tra uomo e natura.

Fonti: gse.it