Come evidenzia il report pubblicato da Renantis sull’andamento dei prezzi dell’energia, i cambiamenti climatici continuano ad avere un impatto importante sui prezzi energetici. Infatti, nonostante a marzo la flessione del prezzo della luce e del gas si sia accentuata e i Paesi europei stiano lavorando per mettere in sicurezza il prossimo inverno, la preoccupazione è quella dell’arrivo di nuovi e salati rincari molto prima della stagione fredda.

La situazione attuale, in termini di costi, è decisamente migliore rispetto al 2022. A marzo il Prezzo Unico Nazionale (PUN) è sceso ai minimi da settembre 2021, toccando quota 136,38 euro al MWh e seguendo un andamento che accomuna i prezzi elettrici delle principali borse europee.

Nonostante il trend al ribasso, le previsioni per l’estate 2023 richiedono cautela. Per l’Europa e in particolare per l’area del Mediterraneo si prospetta un’altra stagione estrema sotto il profilo delle temperature, della siccità e della disponibilità idroelettrica. Al pari dello scorso anno la minore produzione idroelettrica in primavera ed estate porterà a un aumento del prezzi elettrici.

La strategia vincente per agire sull’approvvigionamento di energia e sulla minimizzazione dei consumi energetici, è quella di fare efficienza.

Fonti: rinnovabili.it